Campagna

mercoledì 28 aprile 2010

martedì 20 aprile 2010

Guerra alle Zanzare






Ledum Palustre
Il Ledum Palustre è un rimedio omeopatico che, se assunto regolarmente, rende il sudore prodotto dal nostro corpo sgradevole alle zanzare.
3 granuli di ledum palustre 5CH, 3 volte al giorno preferibilmente a stomaco vuoto e da sciogliersi sotto la lingua. Va preso con costanza e i primi effetti si vedono a distanza di qualche giorno (ma è importante continuare ad assumerlo per tutto il periodo zanzarifero!) Oppure una soluzione monodose 200 CH da prendere al mattino a digiuno ed aspettare mezz'ora prima di fare colazione.
Guerra alle Zanzare – Ebook gratuito

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giovedì 8 aprile 2010

Terzo occhio

Il Terzo Occhio o Ajna Chakra è conosciuto anche come occhio interno o sesto chakra, situato in mezzo alle sopracciglia, di poco sopra al punto fra radice del naso e sopracciglia.
Aprire il terzo occhio significa ottenere la facoltà della chiaroveggenza, la possibilità di vedere "cose che gli altri non riescono a vedere", ad esempio le aure, ma anche visioni e precognizione. Significa aprire la porta tra i piani superiori di una consapevolezza superiore.
Se partiamo dall'assunto che noi siamo spiriti incarnati in un corpo per poter vivere in questa dimensione così densa, per imparare qualcosa, allora aprire il terzo occhio significa riprendere il contatto con la nostra vera realtà.
Il terzo occhio è legato alla ghiandola pineale che la scienza medica considera un occhio atrofizzato. Ma la Scienza Segreta sa che questo occhio non è atrofizzato, ma aspetta solo di essere risvegliato. Questo occhio non subisce nè evoluzione nè involuzione... è lì che aspetta di essere risvegliato, come il genio della lampada.
Un metodo per risvegliare il terzo occhio è la meditazione... ad occhi aperti, occorre raggiungere uno stato alterato della mente, mantenendo la percezione visiva. Ad esempio è possibile meditare fissando la fiamma di una candela, una tecnica chiamata tratak, oppure fare l'esercizio del primo arcano maggiore del mazdaznan... o molte molte altre che vedremo in seguito



Primo Arcano Maggiore
Il Primo Arcano Maggiore o la prima tecnica di respirazione della scienza del Mazdaznan riguarda il potenziamento della vista, sia fisica che spirituale. Gli occhi, si sa, sono lo specchio dell'anima.
La tecnica consiste nell'assorbire il principio del Quinto Elemento (elemento primordiale, vuoto, akasha o Ga-Llama) concentrandosi sul ritmo respiratorio, su un punto preciso, sulla visualizzazione di colori e su diverse parti del corpo. Il tutto mantenendo la posizione seduta resa famosa da molte statue dell'Antico Egitto (nella foto i Colossi di Menmone, raffiguranti il faraone Amenhotep III). Ancora una volta i misteri dell'Antico Egitto fanno capolino nelle tecniche della Scienza Segreta.


Il Respiro Master
Innanzitutto bisogna apprendere il respiro Master, detto anche respiro individuale.
Il respiro Master ha una durata di 16 battiti del cuore (circa 16 secondi) così suddivisi:
7 battiti del cuore (circa 7 secondi) per l'inspirazione
1 battito del cuore (circa 1 secondo) in cui si trattiene il respiro
7 battiti del cuore (circa 7 secondi) per l'espirazione
1 battito del cuore (circa 1 secondo) in cui si trattiene il respiro
Secondo alcune tradizioni questo periodo corrisponde al battito del cuore del pianeta Terra.
Mentre si respira in questo modo gli occhi vanno a fissarsi sul sole (prima che raggiunga il mezzogiorno o comunque lontano dalle ore centrali del giorno), sulla luna o su una stella, oppure su un punto qualsiasi. Su un astro è meglio perchè così si assorbono le "radiazioni" emesse... attraverso gli occhi.
Se si vuole assorbire fluido elettrico è bene rivolgersi verso il sole, mentre se si vuole assorbire fluido magnetico è bene rivolgersi verso la luna.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima e perciò assorbono le radiazioni superiori ed emettono altre "radiazioni". Dobbiamo cercare di emanare amore, volontà e pensieri positivi attraverso i nostri occhi.

L'esercizio dura all'incirca 3 minuti per un ciclo completo di 12 respirazioni. Possiamo assorbire il "vuoto" o akasha o Ga-Llama, oppure i 4 elementi di base, nella seguente maniera:
3 inspirazioni dell'elemento fuoco
3 inspirazioni dell'elemento acqua
3 inspirazioni dell'elemento aria
3 inspirazioni dell'elemento terra
Può essere molto utile, per favorire l'assorbimento, visualizzare gli elementi di colori diversi. Ad esempio fuoco-rosso, acqua-blu, aria-bianco, terra-giallo. O se si assorbe il vuoto lo si può visualizzare di colore "oro". Non è il colore che è importante, ma l'intensità della visualizzazione. Si possono anche cambiare i colori, tant'è che Bardon aveva i suoi colori, altre scuole hanno i loro colori. A me vanno bene questi.

Dal Blog di scienza segreta

DMTe GHIANDOLA PINEALE

http://www.youtube.com/watch?v=k_mJ460YB8A&feature=related ( vedere anche questo video , che non ho potuto incorporare)

Yage: istruzioni per l’uso
L’ayahuasca, chiamata anche yage o caapi, è una bevanda allucinogena originaria del bacino amazzonico, prodotta dall’infuso di due piante dai principî attivi complementari: la liana Banisteriopsis caapi, e le foglie di un arbusto della famiglia del caffè, Psychotria veridis. L’uso di questa bevanda viene associato alle pratiche sciamaniche degli indios che la utilizzano a scopi magico-curativi fin dall’epoca precedente alla Conquista ispano-portoghese. L’esatta composizione di questo decotto così come i suoi principî psicoattivi sono rimasti per decenni un enigma per i ricercatori.
Di volta in volta denominato telepatina, poi banisterina, l’alcaloide responsabile delle visioni straordinarie che procura
l’ayahuasca, è oggi identificato con il nome di dimetiltriptamina (dmt), una molecola che, componendosi con la serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale umano, produce splendide «allucinazioni». Tuttavia, il dmt se ingerito rimane inattivo, in quanto nel passaggio intestinale viene danneggiato dall’azione enzimatica chiamata monoamina ossidase (mao). Bisognerà attendere gli anni Cinquanta perché la scienza occidentale scopra e comprenda l’azione di questi enzimi e dei loro inibitori (imao) che permettono il passaggio, in questo specifico caso, del dmt nel sistema sanguigno, fino al cervello. Gli indios hanno risolto questo problema centinaia, anzi migliaia di anni prima della scienza accademica, mettendo insieme nelle loro ricette la foglia di Psychotria veridis, ricca di dmt, con la liana Banisteriopsis caapi, che contiene potenti principî inibitori di mao. Altre piante dotate degli stessi principî essenziali sono usate da diverse comunità locali allo stesso modo.
La bevanda allucinogena e la liana portano il medesimo nome: ayahuasca, liana dei defunti in lingua quechua. È quella che, secondo la tradizione, trasmette il suo insegnamento a chi ne fa uso, rendendo visibile ai suoi occhi un mondo occulto ma inseparabile dal mondo materiale, uno «spazio parallelo», nel quale lo sciamano ayahuasquero può agire in modo tangibile sul reale, che si tratti di guarigione, di ritrovare il bestiame smarrito, di guerre o altri scopi pratici.
Interessante però seguire alla fine questo video