Campagna

venerdì 24 dicembre 2010

lunedì 20 dicembre 2010

Risonanza



Emilio Del Giudice è un fisico nucleare che riesce a spiegare teorie complesse con una semplicità sconcertante.
Di ampie vedute e di una simpatia estrema !

venerdì 26 novembre 2010

L'anello di Moebius


L'Anello di Moebius è una bizzarra figura geometrica bidimensionale e tridimensionale allo stesso tempo:
infatti una volta creato un anello di Moebius con una striscia di carta sarà facile constatare che oltre al raggio e alla circonferenza è possibile misurarne la profondità, questo ne fa un "solido", ma se si traccia una riga continua, senza mai staccare la penna, partendo da un punto qualunque della superficie interna si arriverà a tracciare la riga anche sulla superficie esterna, dimostrando che siamo davanti ad una figura piana, e se si fa un taglio, partendo da un punto qualsiasi, lungo la superficie dell'anello il risultato sarà un anello di diametro doppio, profondo la metà e con le stesse caratteristiche di quello originario.L'infinito è un eterno ritorno? Non a caso è stato scelto come simbolo per il riciclo

Noi pensiamo all'infinito come una cosa complessa incomprensibile poi .... magari è di una semplicità mostruosa!!
Questo anello prende il nome dall'astronomo tedesco August Ferdinand Moebius che per primo ne studiò le proprietà nel 1858.
C'è da meditare ... o no? Boh!;-))
Non a caso Jean Giraud ha come pseudonimo Moebius la sua grandezza sta nel fatto di aver ribaltato gli schemi classici del fumetto, allora visto come arte minore, trasformando le classiche strisce in pagine piene. La sua filosofia era che una pagina a fumetti non è il cinema, per tanto le vignette non devono essere per forza di cose schematizzate in un insieme geometrico perfetto, bensì, l'autore ha a disposizione uno spazio immenso, la pagina, da riempire a suo piacimento. Così una vignetta può avere benissimo la forma di un cerchio, di una farfalla, di un elefante, di un tosaerba, e senza per questo snaturare il fumetto. Scrive Infatti Moebius stesso in un editoriale di Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...". La rivoluzione fumettistica era stata attuata.
Si inizia così a parlare di scrittura automatica, una mancanza di vera e propria sceneggiatura, nient'altro che avanzare con il disegno seguendo il vorticare delle proprie idee e dei propri pensieri. Il disegnatore eliminava lo sceneggiatore, diventando egli stesso direttore della sua opera.
Così Giraud, indossando i panni di Moebius, si libera di scomode vignette e di scomodi limiti entrando in un mondo potenzialmente infinito, dove unici limiti sono la fantasia e la propria bravura. Esempio lampante di questa filosofia fumettistica lo abbiamo nel "Garage Ermetico", somma e apoteosi delle sue idee e della sua poesia.
Non a caso è il mio disegnatore preferito

giovedì 25 novembre 2010

Bellissimo, semplicemente geniale!!!


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Riciclare con praticità immediata, cosa non si trova in rete!!!
Tagliando il collo di una bottiglia di plastica possiamo infilare un sacchetto aperto di fagioli, pasta .... ecc... e poi chiudiamo ermeticamente con il tappo. Te le do io.... le mollette!!!

sabato 25 settembre 2010

Luz mi ha rifornito la cambusa con questa bella poesia

Certezza

Tu sei l'erba e la terra,
il senso
quando uno cammina a piedi scalzi
per un campo arato.
Per te annodavo il mio grembiule rosso
e ora piego a questa fontana muta
immersa in un grembo di monti:
so che a un tratto
- il mezzogiorno sciamerà coi gridi
dei suoi fringuelli -
sgorgherà il tuo volto
nello specchio sereno, accanto al mio.

Antonia Pozzi

mercoledì 25 agosto 2010

Spiegazione più esauriente per ALOE VERA

http://rimedinaturali.blogosfere.it/2009/09/la-controversa-ricetta-allaloe-contro-il-cancro-ha-fondamenti-scientifici.html

giovedì 19 agosto 2010

ALOE VERA





Ed ecco la formula definitiva dell'Aloe vera di Padre Romano Zago.

INGREDIENTI:
Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico di acacia)
40-50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato (Grappa, Cognac, whisky, etc.)
350/400 grammi di foglie di Aloe vera/Aloe Arborescens.

COME SI PREPARA?
La risposta la fornisce lo stesso Padre: “Togliere le spine dai bordi delle foglie e la polvere depositatasi, utilizzando uno straccio asciutto o una spugna. Tagliare a pezzi le foglie (senza togliere la buccia) e metterle nel frullatore assieme al miele e al distillato prescelto. Frullare bene e il preparato è pronto per il consumo. Non va filtrato, né cotto, ma solo conservato con cura in frigorifero all'interno di un barattolo scuro, ben chiuso”.
Le dosi che il padre consiglia prevedono l'assunzione di un cucchiaio da tavola una mezz'ora prima di ciascuno dei tre pasti principali. Il prodotto va agitato bene prima dell'uso. Concluso il primo barattolo, è il caso di sottoporsi ad una visita medica per capire lo stato della malattia. In base al responso, dopo una pausa di alcuni giorni, si potrà ripetere il ciclo di cura, fino all'eliminazione del male.
L'aloe utilizzata deve essere una pianta matura, quindi di almeno quattro anni, ed è importante che anche il miele sia di ottima qualità e soprattutto naturale, proprio a causa della sua caratteristica di “trasportatore” delle sostanze benefiche contenute nell'aloe.
Quanto alle reazioni che la somministrazione dell'aloe può dare, Padre Romano Zago precisa che esse non devono spaventare. Rappresentano infatti l’espulsione, la liberazione completa da parte dell'organismo delle sostanze impure, e soprattutto, quando si verificano, hanno una durata limitata, da uno a tre giorni al massimo.
In chi assume la bevanda a base di aloe si possono dunque verificare eruzioni cutanee, oppure diarrea o nei casi più accentuati, conati di vomito: ma il tutto, secondo Padre Romano, indica che si è sulla buona strada, e che gli sforzi fatti iniziano a dare i propri frutti. Tutti possono assumere il preparato, anche se esso è sconsigliato soltanto alle donne in stato di gravidanza, per la loro particolare condizione.

Anche la gelatina artistica!

Nutrimento per il fisico e per l'anima! Direi un alimento completo :-))



Dessert etnico con un tocco italiano

mercoledì 18 agosto 2010

DIETOLOGIA
Agar-agar, un'alga amica per la salute e in cucina
Chi ancora non conosce l'agar-agar farebbe bene a leggere questo articolo: scoprirebbe così quanto quest'alga è preziosa sia in cucina per la nostra salute.

L'agar-agar è una sostanza gelatinosa che viene estratta da alcuni tipi di alga orientale; è disponibile in barrette, in fiocchi o in polvere. E' inodore, insapore ed è solubile soltanto in liquidi caldi (il calore, infatti, fa sì che l'azione gelificante si trasmetta a tutto il liquido).

Agar-agar per la salute
L'agar-agar viene ampiamente impiegato in medicina nel trattamento della stitichezza e dell'atonia intestinale, poiché - essendo immune all'attacco dei succhi gastrici e passando direttamente al tratto intestinale, senza subire altre modifiche all'infuori di una considerevole idratazione - è in grado di ammorbidire e far aumentare di volume le feci, favorendo al tempo stesso la peristalsi intestinale. L'agar-agar deve essere in piccoli pezzetti, mai in polvere, poiché quest'ultimo tipo generalmente causa irritazioni.



martedì 29 giugno 2010

pasta di carta pesta2

carta pesta

h2>PAPIER MACHE SCULPTURE

giovedì 13 maggio 2010

Metodo Grinberg

Il Metodo Grinberg è un metodo educativo che insegna ad utilizzare il corpo per diminuire ed eliminare sintomi, cambiare le attitudini e i comportamenti ripetitivi che ci danneggiano e sviluppare il nostro personale potenziale.
Il presupposto che sfrutta è che l'essere umano possiede la capacità di imparare e ciò significa che, se questa qualità viene utilizzata, non c'è limite allo sviluppo personale.
Uno degli obiettivi di questo lavoro è passare dall'idea di "avere un corpo" a quella di "essere un corpo".
Il cliente impara ad aumentare l'attenzione su chi diventa nella vita - a livello fisico, emotivo, psicologico - ed individuando quali comportamenti limitanti crea a questi livelli, impara a cessare di riprodurli, guadagnando in salute e qualità di vita.

Questo viene insegnato attraverso il tocco, il movimento, la descrizione e la pratica di esercizi in modo che la persona impari ad aumentare l'attenzione sul proprio corpo. E' un lavoro rivolto a chi desidera imparare a cambiare qualcosa nella propria vita, a chi è curioso di scoprire e sviluppare il proprio potenziale individuale e a chi desidera apprendere gli strumenti per essere in prima persona responsabile del proprio benessere.
Il Metodo Grinberg è apolitico; non si sostituisce alla medicina ufficiale e non si indirizza alle persone che soffrono di malattie gravi, che necessitano di cure mediche o psichiatriche.



http://www.grinbergmethod.com/it/

mercoledì 28 aprile 2010

martedì 20 aprile 2010

Guerra alle Zanzare






Ledum Palustre
Il Ledum Palustre è un rimedio omeopatico che, se assunto regolarmente, rende il sudore prodotto dal nostro corpo sgradevole alle zanzare.
3 granuli di ledum palustre 5CH, 3 volte al giorno preferibilmente a stomaco vuoto e da sciogliersi sotto la lingua. Va preso con costanza e i primi effetti si vedono a distanza di qualche giorno (ma è importante continuare ad assumerlo per tutto il periodo zanzarifero!) Oppure una soluzione monodose 200 CH da prendere al mattino a digiuno ed aspettare mezz'ora prima di fare colazione.
Guerra alle Zanzare – Ebook gratuito

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giovedì 8 aprile 2010

Terzo occhio

Il Terzo Occhio o Ajna Chakra è conosciuto anche come occhio interno o sesto chakra, situato in mezzo alle sopracciglia, di poco sopra al punto fra radice del naso e sopracciglia.
Aprire il terzo occhio significa ottenere la facoltà della chiaroveggenza, la possibilità di vedere "cose che gli altri non riescono a vedere", ad esempio le aure, ma anche visioni e precognizione. Significa aprire la porta tra i piani superiori di una consapevolezza superiore.
Se partiamo dall'assunto che noi siamo spiriti incarnati in un corpo per poter vivere in questa dimensione così densa, per imparare qualcosa, allora aprire il terzo occhio significa riprendere il contatto con la nostra vera realtà.
Il terzo occhio è legato alla ghiandola pineale che la scienza medica considera un occhio atrofizzato. Ma la Scienza Segreta sa che questo occhio non è atrofizzato, ma aspetta solo di essere risvegliato. Questo occhio non subisce nè evoluzione nè involuzione... è lì che aspetta di essere risvegliato, come il genio della lampada.
Un metodo per risvegliare il terzo occhio è la meditazione... ad occhi aperti, occorre raggiungere uno stato alterato della mente, mantenendo la percezione visiva. Ad esempio è possibile meditare fissando la fiamma di una candela, una tecnica chiamata tratak, oppure fare l'esercizio del primo arcano maggiore del mazdaznan... o molte molte altre che vedremo in seguito



Primo Arcano Maggiore
Il Primo Arcano Maggiore o la prima tecnica di respirazione della scienza del Mazdaznan riguarda il potenziamento della vista, sia fisica che spirituale. Gli occhi, si sa, sono lo specchio dell'anima.
La tecnica consiste nell'assorbire il principio del Quinto Elemento (elemento primordiale, vuoto, akasha o Ga-Llama) concentrandosi sul ritmo respiratorio, su un punto preciso, sulla visualizzazione di colori e su diverse parti del corpo. Il tutto mantenendo la posizione seduta resa famosa da molte statue dell'Antico Egitto (nella foto i Colossi di Menmone, raffiguranti il faraone Amenhotep III). Ancora una volta i misteri dell'Antico Egitto fanno capolino nelle tecniche della Scienza Segreta.


Il Respiro Master
Innanzitutto bisogna apprendere il respiro Master, detto anche respiro individuale.
Il respiro Master ha una durata di 16 battiti del cuore (circa 16 secondi) così suddivisi:
7 battiti del cuore (circa 7 secondi) per l'inspirazione
1 battito del cuore (circa 1 secondo) in cui si trattiene il respiro
7 battiti del cuore (circa 7 secondi) per l'espirazione
1 battito del cuore (circa 1 secondo) in cui si trattiene il respiro
Secondo alcune tradizioni questo periodo corrisponde al battito del cuore del pianeta Terra.
Mentre si respira in questo modo gli occhi vanno a fissarsi sul sole (prima che raggiunga il mezzogiorno o comunque lontano dalle ore centrali del giorno), sulla luna o su una stella, oppure su un punto qualsiasi. Su un astro è meglio perchè così si assorbono le "radiazioni" emesse... attraverso gli occhi.
Se si vuole assorbire fluido elettrico è bene rivolgersi verso il sole, mentre se si vuole assorbire fluido magnetico è bene rivolgersi verso la luna.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima e perciò assorbono le radiazioni superiori ed emettono altre "radiazioni". Dobbiamo cercare di emanare amore, volontà e pensieri positivi attraverso i nostri occhi.

L'esercizio dura all'incirca 3 minuti per un ciclo completo di 12 respirazioni. Possiamo assorbire il "vuoto" o akasha o Ga-Llama, oppure i 4 elementi di base, nella seguente maniera:
3 inspirazioni dell'elemento fuoco
3 inspirazioni dell'elemento acqua
3 inspirazioni dell'elemento aria
3 inspirazioni dell'elemento terra
Può essere molto utile, per favorire l'assorbimento, visualizzare gli elementi di colori diversi. Ad esempio fuoco-rosso, acqua-blu, aria-bianco, terra-giallo. O se si assorbe il vuoto lo si può visualizzare di colore "oro". Non è il colore che è importante, ma l'intensità della visualizzazione. Si possono anche cambiare i colori, tant'è che Bardon aveva i suoi colori, altre scuole hanno i loro colori. A me vanno bene questi.

Dal Blog di scienza segreta

DMTe GHIANDOLA PINEALE

http://www.youtube.com/watch?v=k_mJ460YB8A&feature=related ( vedere anche questo video , che non ho potuto incorporare)

Yage: istruzioni per l’uso
L’ayahuasca, chiamata anche yage o caapi, è una bevanda allucinogena originaria del bacino amazzonico, prodotta dall’infuso di due piante dai principî attivi complementari: la liana Banisteriopsis caapi, e le foglie di un arbusto della famiglia del caffè, Psychotria veridis. L’uso di questa bevanda viene associato alle pratiche sciamaniche degli indios che la utilizzano a scopi magico-curativi fin dall’epoca precedente alla Conquista ispano-portoghese. L’esatta composizione di questo decotto così come i suoi principî psicoattivi sono rimasti per decenni un enigma per i ricercatori.
Di volta in volta denominato telepatina, poi banisterina, l’alcaloide responsabile delle visioni straordinarie che procura
l’ayahuasca, è oggi identificato con il nome di dimetiltriptamina (dmt), una molecola che, componendosi con la serotonina, uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale umano, produce splendide «allucinazioni». Tuttavia, il dmt se ingerito rimane inattivo, in quanto nel passaggio intestinale viene danneggiato dall’azione enzimatica chiamata monoamina ossidase (mao). Bisognerà attendere gli anni Cinquanta perché la scienza occidentale scopra e comprenda l’azione di questi enzimi e dei loro inibitori (imao) che permettono il passaggio, in questo specifico caso, del dmt nel sistema sanguigno, fino al cervello. Gli indios hanno risolto questo problema centinaia, anzi migliaia di anni prima della scienza accademica, mettendo insieme nelle loro ricette la foglia di Psychotria veridis, ricca di dmt, con la liana Banisteriopsis caapi, che contiene potenti principî inibitori di mao. Altre piante dotate degli stessi principî essenziali sono usate da diverse comunità locali allo stesso modo.
La bevanda allucinogena e la liana portano il medesimo nome: ayahuasca, liana dei defunti in lingua quechua. È quella che, secondo la tradizione, trasmette il suo insegnamento a chi ne fa uso, rendendo visibile ai suoi occhi un mondo occulto ma inseparabile dal mondo materiale, uno «spazio parallelo», nel quale lo sciamano ayahuasquero può agire in modo tangibile sul reale, che si tratti di guarigione, di ritrovare il bestiame smarrito, di guerre o altri scopi pratici.
Interessante però seguire alla fine questo video

venerdì 19 marzo 2010

Aiutante di Marconi........Pierluigi Ighina


Nuvole, fulmini e Orgone
marzo 14, 2010 edge science Nessun commento


INTERVISTA ALL’ING. ROBERTO MAGLIONE

Roberto Maglione, ingegnere, ha lavorato per numerosi anni nel settore esplorativo di una multinazionale petrolifera. Attualmente è responsabile della Comunicazione Scientifica in una società leader mondiale nel settore della bioingegneria cardiovascolare. È autore di un testo di carattere scientifico (Reologia ed Idraulica dei Fluidi di Perforazione, Cusl, 1999, 21 edizione) e di oltre 70 articoli tecnici. È membro di numerose associazioni scientifiche.

Domanda: Dopo oltre due secoli e mezzo di ricerche su nuvole e fulmini, i conti non tornano nell’energetica di questi processi, come afferma su Scientific American Joe Dwyer del Florida Institute of Technology. Tu hai scritto un libro sul controllo delle nuvole, che c’è di nuovo e di ingegneristico nella teoria e nella tecnologia?

Risposta: L’interesse dell’umanità verso i fenomeni atmosferici e la meteorologia va indietro fin nell’antichità. Già alcuni secoli prima di Cristo, Aristotele cominciò a studiare i processi e i fenomeni atmosferici che sono alla base della pioggia, vento, fulmini, tifoni, inondazioni, cambiamenti climatici e riportò le sue osservazioni in un libro intitolato Meteorologia. Tuttavia, si cominciò a studiare l’atmosfera in modo scientifico e dettagliato solo a partire dal XIX secolo. Scienziati come Fourier, Arrhenius, Bjerkens, Bergeron e Solberg gettarono le basi della moderna meteorologia, grazie all’invenzione del termometro a mercurio e del barometro e ai loro studi pionieristici sul riscaldamento dell’atmosfera e sulle cause dell’effetto serra, il flusso delle masse d’aria, i meccanismi delle precipitazioni e i fenomeni che stanno alla base della formazione dei cicloni.

Solamente a partire dagli anni ‘30 del secolo scorso, grazie alle ricerche eseguite dall’olandese Veraart, si cominciò seriamente a pensare a come modificare il tempo e il clima a proprio favore e in accordo alle necessità ed esigenze del momento. Il cambiamento del tempo è di per sé una cosa abbastanza semplice da attuare in quanto prevede il cambiamento delle condizioni atmosferiche per un breve periodo di tempo, che può essere al massimo di qualche giorno e su aree modeste. La modificazione del clima invece implica variazioni che interessano un più ampio periodo di tempo e inoltre può avvenire anche su aree molto più estese.

Veraart videi dai suoi esperimenti che le goccie di pioggia si formavano nelle nubi più velocemente in presenza di cristalli di ghiaccio. Usò quindi del ghiaccio secco e dell’acqua sopraffusa per seminare le nubi e produrre pioggia da esse. Veraart diede così il via a una nuova scienza che prese il nome di cloud-seeding o seminazione artificiale delle nubi. Negli anni ‘50, gli americani Schaefer e Langmuir sono stati i primi ad effettuare test su larga scala e a monitorare i risultati ottenuti. In seguito Vonnegut impiegò per la prima volta, al posto del ghiaccio secco, lo ioduro d’argento che ha una struttura cristallina molto simile al ghiaccio secco ma è molto più economico. Gli ultimi decenni del secolo scorso hanno visto un continuo susseguirsi di esperimenti e operazioni su larga scala in tutte le parti del mondo, in un gran numero di condizioni atmosferiche e su differenti tipi di sistemi nuvolosi.

Nonostante le limitazioni del suo impiego, che prevedono l’esistenza di nubi affinché possano essere seminate, tale metodologia è largamente usata oggigiorno, sia per produrre pioggia che per ridurre la velocità e l’intensità di tifoni e uragani. Un gran numero di interventi vengono annualmente eseguiti in tutte le parti del mondo soprattutto per produrre pioggia.

Tuttavia da molte parte, come anche Dwyer sottolinea, si pensa che il cloud-seeding e tutta la teoria energetica che sta alla base, non sia così infallibile e molto spesso non si ottengono i risultati programmati. Infatti, in molti casi, le precipitazioni potenzialmente indotte dal cloud-seeding avvengono con percentuli che non possono essere imputate all’efficacia dell’intervento, mentre a volte possono anche sortire l’effetto contrario e inibire la formazione della pioggia. Si è visto che in zone ad alta densità di interventi si sono registrati lunghi periodi di forte siccità negli anni seguenti. E’ quindi possibile che la massiva immissione nell’atmosfera di agenti chimici possa fortemente contribuire alla formazione di effetti collaterali e indesiderati sul clima e in alcune zone possa addirittura determinare un’inversione delle condizioni climatiche.

E’ quindi evidente che si comincia a guardare un pò con sospetto alle tecniche attuali sulla modificazione del tempo e alle teorie su cui si basano ed è altresì evidente che le metodologie attualmente a disposizione non siano sufficienti a garantire un’adeguata programmazione degli interventi. A mio paerere la teoria energetica tradizionale dovrebbe essere rivista, anche alla luce delle nuove scoperte che l’orgonomia di Reich ha messo a disposizione, in modo da garantire lo sviluppo di protocolli, procedure e metodologie più affidabili e sicure.

Domanda: Viene ipotizzato da fisici dell’atmosfera, Claudia Adamo dell’ENEA e Alex Guverich dell’Istituto di Fisica Lebedev di Mosca, che quando i raggi cosmici colpiscono una molecola d’aria, ionizzandola producono elettroni ad alta energia: ‘… Quando questi elettroni energetici entrano nel campo elettrico che si genere in una nube temporalesca, vengono ulteriormente accelerati e la loro energia cresce. A loro volta, questi elettroni ne colpiscono altri e così via in una reazione a catena. E’ in questo modo che in una piccola regione di nube in un tempo limitatissimo, questi elettroni ionizzano l’aria al punto di creare un plasma e si innesca la scarica …’ Che ne pensi di questo modello e cosa ci puoi dire delle sperimentazioni con il cloudbuster che, come riferito da Reich e dagli studiosi che hanno continuato gli studi, sarebbe in grado di intervenire nel processo di formazione delle nuvole e dei suoi potenziali interni?

Risposta: Le teorie che sono alla base del funzionamento di un cloudbuster, che è lo strumento utilizzato per intervenire nella regolazione dei fenomeni atmosferici, differiscono sostanzialmente da quelle sviluppate dalla scienza tradizionale. Queste ultime sono modelli che hanno un solido background basato sull’assunto che lo spazio è vuoto, come sosteneva Einstein, e che non esiste alcun mezzo o sostanza eterica in esso. Di conseguenza tutte le scoperte e gli sviluppi cui abbiamo assistito in campo scientifico negli ultimi secoli, in tutti i settori, si basano su questo assunto fondamentale. E’ ovvio quindi che ognuno è figlio di un certo genitore e quindi la teoria ipotizzata dai fisici europei si allinea in questo senso. Manca nell’interpretazione e nello studio del fenomeno naturale il concetto fondamentale della presenza di un etere sia nell’atmosfera come in tutta la Natura stessa. Questo fatto mi è quasi incomprensibile perché, nonostante il gatto che in tutti i tempi e in tutte le epoche sia stata suggerita la presenza di una sostanza eterea in natura che permea qualunque cosa, per un verso o per un altro non è mai stata accettata e si è sempre preferita la teoria del vuoto parallelamente a una concezione meccanicistica del mondo.

Il funzionamento del cloudbuster si basa invece sul flusso di questa massa eterea, o energia orgonica come l’aveva chiamata Reich, che invece per la scienza tradizionale non esiste. Per cui molto difficilmente il cloudbusting potrà avere dei punti in comune o almeno convergere per alcuni versi con le teorie tradizionali. Formazione o dissolvimento di nubi, produzione di pioggia o di neve, creazione di flussi d’aria o venti, indebolimento e dissolvimento di uragani, sono tutti fenomeni atmosferici che possono essere indotti o trasformati agendo semplicemente sui potenziali che l’energia orgonica (o eterica) presente nell’atmosfera possiede. Non c’è bisogno di immettere nell’atmosfera alcuna sostanza chimica, come succede invece per il cloud-seeding. Inoltre può essere applicato in qualunque condizione atmosferica, anche senza la presenza di nubi preesistenti. Come si può osservare, le sue applicazione quindi sono infinite, e si può semplicemente passare alla produzione di pioggia per scopi civili, agricoli o anche neve per scopi turistici fino a quella importantissima di combattere la desertificazione. Un’altra applicazione molto attuale è il controllo dell’inquinamento atmosferico.

Sembrano tutti punti che possono sfiorare la fantascienza. Tuttavia, da quando Reich ideò il cloudbuster negli anni ‘50, sono stati fatti moltissimi esperimenti da parte di numerosi scienziati e ricercatori, come Constable, Blasband e DeMeo, che hanno seguito i protocolli e le procedure da lui sviluppate, mirati a verificare l’efficacia della tecnologia. Sono state utilizzate le attrezzature e le procedure più sofisticate, i fronti nuvolosi sono stati monitorati via satellite, mentre tutti i dati relativi alle precipitazioni prima e dopo gli interventi sono stati forniti da fonti ufficiali e analizzati con metodi statistici. Il risultato finale è che il cloudbuster ha fatto piovere nell’80% dei casi in cui è stato utilizzato, con un elevato livello di attendibilità, nei più aridi deserti del pianeta come quello dell’Arizona, in Eritrea a ridosso del Sahara e in Namibia in Africa. In Israele si ebbero abbondanti pioggie che resero necessario un successivo intervento per ridurre le precipitazioni. In Eritrea, le piogge furono talmente abbondanti, dopo trent’anni di siccità, che si formarono dei laghi artificiali nel deserto, vicino alla diga di Aussan (vedi intervista a James DeMeo), di cui non si ricorda la formazione a memoria d’uomo.

Domanda: Da ingegnere abituato ai calcoli e ai risultati operativi, che giudizio hai del cloudbuster e delle esperienze di controllo del clima?

Risposta: In generale chi possiede un baground di tipo scientifico predilige la praticità, il risultato di facile applicabilità di un attrezzo a complesse teorie e modelli matematici e a sofisticate strumentazioni. Potrebbe sembrare un paradosso ma il cloudbuster soddisfa tutti questi requisiti di una mente scientifica. Esso è semplice da utilizzare e si possono osservare i risultati con dati alla mano. Basta studiare le mappe delle precipitazioni o i valori dei parametri che caratterizzano l’inquinamento atmosferico, monitorare i dati prima e dopo gli interventi e, con l’aiuto della statistica, determinare l’affidabilità dei risultati ottenuti. Ovviamente tutto ciò può avvenire solamente applicando protocolli e procedure di intervento ben definiti che variano a seconda dei casi. Queste si basano fondamentalmente sulla legge dei potenziali orgonomici e su alcune proprietà che metalli e liquidi possiedono nei confronti dell’energia orgonica.

Voglio ancora ricordare che con il cloudbuster si possono raggiungere significativi e a volte straordinari aumenti della produzione di pioggia che possono arrivare fino al 500% nel corso di una sola stagione. Questi dati possono essere confermati effettuando uno studio comparato con i dati storici di una determinata zona. Il cloud-seeding invece può al massimo portare un aumento statistico nelle piogge deel 12/15% nel corso di una intera stagione.

Di fronte a questa situazione credo che la cosa più importante siano i risultati. Poco importa se la fisica oggigiorno non è ancora in grado di spiegare i principi del funzionamento del cloudbuster. Tuttavia esiste un dato reale, una certezza e cioè che quando esso viene utilizzato, seguendo certi criteri, può far piovere, ridurre i tassi di inquinamento, oppure ancora combattere la desertificazione. Ci sono moltissimi casi presenti nella storia della Scienza di attrezzature oppure di procedure che la Scienza ha stentato a capire e a cui è riuscita a dare una spiegazione, magari a distanza di decenni dalla loro ideazione. Questo tipo di ricerca scientifica va sotto il nome di metodo empirico. Prima nascono lo strumento e i risultati e poi lentamente si modella una teoria in grado di spiegane il funzionamento. Io credo che per il cloudbuster, come forse per tutta la biofisica orgonica, siamo in questa situazione, anche se la spiegazione già potrebbe esistere.

Domanda: Oltre al cloudbuster e al controllo del clima, W. Reich ha lavoroto in molti altri campo della fisica e della vita. A cinquant’anni dalla sua tragica scomparsa, che cosa resta secondo te di attuale nel suo lavoro?

Risposta: A mio parere il lavoro di Reich è più attuale che mai. In questi ultimi anni si è registrato un crescente interesse da parte della gente alle ricerche di Wilhelm Reich e soprattutto al cloudbusting e alla modificazione del tempo e del clima. Gli interventi per modificare le condizioni climatiche sono una tematica fortemente attuale, sia per i suoi molteplici utilizzi che per la pressante necessità dettata dai problemi ambientali.

La domanda più ricorrente che mi è stata fatta dall’uscita del libro che ho scritto su Reich e la modificazione del clima è perché tale tecnologia, nonostante sia stata concepita oltre cinquant’anni fa e sia tuttora in fase di sviluppo e di perfezionamento, non abbia ancora avuto la diffusione che le compete e che merita. La tecnologia è affidabile e potrebbe risolvere, almeno temporaneamente, i problemi a cui l’ambiente è sottoposto come la presenza della DOR, sottoforma di cappa di umidità ed elevate temperature molto frequente nelle nostre zone, lo smog, gli incendi boschivi, la mancanza di acqua e non ultimo quello molto importante di deviare il corso degli uragani lontano dalla terra ferma verso il mare evitando così i frequenti disastri a cui sono soggette le aree coinvolte.

La risposta è molto difficile da dare. Forse, non si è ancora pronti a recepire una tecnologia troppo semplice ed economica, come d’altra parte potrebbe essere considerata tutta biofisica orgonica. Oppure altre tecnologie possono per ora avere la precedenza per via della loro maggiore diffusione e utilizzo o per gli ingenti investimenti che sono stati necessari per il loro sviluppo.

Una cosa è certa. La gente ha bisogno di fatti concreti. E’ stanca di affrontare grosse problematiche che flagellano il nostro pianeta con azioni che apportino solo dei minuscoli miglioramenti se non in qualche caso dei peggioramenti all’ambiente.

Un’altra cosa a mio parere è indiscutibile. Reich e la sua opera, soprattutto quella sviluppata nella seconda parte della sua vita, la biofisica orgonica, di cui il cloudbusting è parte integrante è poco, se non addirittura per nulla, conosciuta e studiata. E’ portata avanti din modo serio solo da pochi appassionati che spendono molto del loro tempo e del loro denaro per poterla migliorare e sviluppare. A mio avviso è importante che questa nuova Scienza non resti isolata ed emarginata. E’ necessario che si cominci a considerarla come una potenziale risorsa per il futuro, dandogli quella importanza che merita. E’ altresì importante cominciare a studiarla a fondo con i mezzi di oggi, parallelamente alle altre Scienze, cosa che può essere fatta solo con l’intervento di Enti Governativi e di gruppi di ricerca privati e con elevati investimenti.

Domanda: Puoi darci qualche informazione sui tuoi test in agricoltura con l’energia orgonica?

Risposta: Cominciai a fare esperimenti qualche anno fa con semi di vario tipo che tenevo in carica per un pò di tempo in un piccolo accumulatore orgonico. In seguito, cominciai a eseguire esperimenti più articolati sia di laboratorio che di campo, prendendo spunto dagli studi effettuati da altri ricercatori, con semi che erano stati caricati in accumulatori più grandi e con caratteristiche differenti. Attualmente, in letteratura, non esiste molto a riguardo e poche sono le ricerche e gli studi che sono stati effettuati su semi caricati o su piante cresciute in un accumulatore di energia orgonica. Per quanto ne so anche Reich, sebbene fosse molto interessato a studiare gli effeti dell’energia orgonica sugli esseri viventi e su tutto quanto è il regno vegetale, non eseguì mai esperimenti controllati con semi caricati o particelle cresciute in un accumulatore orgonico e non pubblicò mai nulla a riguardo. I primi esperimenti in questo senso furono eseguiti negli anni ‘50 da un gruppo di ricercatori di una piccola società americana, la Tech Products. Essi eseguirono dei test con semi di mais che erano stati tenuti in un piccolo accumulatore orgonico, composto di tre strati, per un mese mentre alcuni semi non trattati erano stati tenuti come controllo. Dopo la semina, essi videro che i semi trattati erano tutti germogliati mentre quelli di controllo erano germogliati per l’80%.

Negli anni successivi, fino ad arrivare ai giorni nostri, sono stati eseguiti parecchi esperiementi, soprattutto negli Stati Uniti, con semi di vario tipo come radicchio, pomodoro, crescione e fagiolo, oppure con tuberi di patata e bulbi di aglio che venivano caricati in accumulatori orgonici per un certo periodo di tempo. Nella stragrande maggioranza dei casi sono stati ottenuti risultati positivi, sia come aumento della produzione che come crescita e sviluppo delle piante con piante più robuste, più alte e con un maggior numero di foglie, che non potevano essere imputati al caso o a condizioni esterne particolari.

I risultati più clamorosi furono ottenuti da Espanca in Portogallo, la quale effettuò una serie di esperimenti di campo in scala ridotta. Essa eseguì per un numero consecutivo di anni esperimenti con semi di pomodoro, paprika, melanzana e bulbi di aglio, caricati in accumulatori di diverse dimensioni e caratteristiche e per differenti periodi di tempo. Inoltre, eseguì anche esperimenti con acqua tenuta in un accumulatore orgonico che fu usata per innaffiare piante di pomodoro e di paprika. Ottenne dei risultati a dir poco clamorosi. Infatti, in alcuni esperimenti con i semi di pomodoro ottenne un’aumento della produzione per pianta tra l’88% e il 402%. Mentre negli esperimenti con gli altri tipi di seme ottenne risultati più contenuti, con aumenti variabili tra il 17 e il 72% con i semi di melanzana, tra il 2 e il 43% con i semi di paprika e attorno al 30% con i bulbi di aglio.

Una caratteristica legata ai gruppi di semi trattati nell’accumulatore orgonico è che molto spesso la pianta cresce più robusta e si sviluppa maggiormente in altezza. Claymond negli anni ‘80, vide nei suoi esperimenti che le piante di patate, i cui tuberi erano stati trattati, presentavano una maggior robustezza e le foglie rimanevano verdi più a lungo. Recentemente DeMeo ha eseguito esperimenti sulla crescita dei germogli di fagiolo all’interno di un grosso accumulatore. Vide che i germogli crescevano più velocemente di quelli di controllo con differenze medie variabili attorno al 34%.

In questi ultimi anni ho condotto esperimenti sia di laboratorio che di campo, su scala ridotta e su larga scala, con semi di zucchine, melanzane e mais trattati in accumulatori orgonici. In molti casi ho ottenuto risultati positivi che confermano quelli riportati in letteratura. Ho registrato ad esempio, negli esperimenti di campo su scala ridotta, un aumento della produzione di zucchine dell’81%. Ho inoltre osservato una maggiore estensione della vita delle piante, con una maggiore robustezza e fogliame. I risultati con i semi di mais hanno dimostrato l’efficacia del trattamento orgonico sia sulla germinabilità, sia sulla produzione del prodotto secco che sulle caratteristiche biologiche delle piante. Ho ottenuto negli esperimenti di campo su larga scala, valori massimi negli aumenti della germinabilità media del 2,5% e della produzione media di circa il 17% con valori puntuali di oltre il 21,0%.

Inoltre ho notato che le piante trattate resistono molto meglio a eventi atmosferici come forti venti e abbondanti piogge. Infatti, le piante dei gruppi trattati presentano una maggiore robustezza, vigorosità e stabilità di quelle di controllo.

Infine un risultato molto interessante, ma anche controverso, è stato quello del 2003, che è stato un anno caratterizzato da un’estate torrida e secca, dove ho ottenuto una produzione di mais del gruppo trattato minore del 12,2%. Tuttavia il dato più sconcertante è che le produzioni di mais trattato e di controllo, sono state superiori del 34% del 45%, rispettivamente rispetto alla media registrata nelle aree circostanti, che sono state coltivate con le stesse tecniche e metodologie. E’ come se le aspre condizioni climatiche e la siccità non avessero influito sull’area dedicata all’esperimento ma solamente su quelle circostanti. E’ un risoltato molto interessante, al quale per il momento, non so dare una valida spiegazione, e che merita di essere studiato più a fondo, come tutti i risultati degli esperimenti finora eseguiti, per capire meglio le interazioni esistenti tra l’energia orgonica, le variazioni delle condizioni climatiche, le caratteristiche del terreno e la crescita e lo sviluppo della pianta.

“In questo lavoro, Roberto Maglione ha intrapreso il difficile compito di scrivere una overview scientifica dell’argomento, partendo dai primi lavori di Reich, che risalgono agli anni ‘50, fino a quelli più recenti di ricercatori e scienziati che hanno seguito il lavoro di Reich. Ha trattato l’argomento con attenzione, evitando le trappole dell’entusiasmo esagerato o dello scetticismo, attenendosi ai fatti ed a ciò che è stato dimostrato scientificamente. È un lavoro che dovrebbe, in un mondo razionale, attirare l’attenzione di scienziati responsabili e competenti, di privati cittadini e di funzionari governativi che si preoccupano del benessere dell’umanità e dei grossi disastri che ripetutamente si abbattono sul territorio a causa della siccità e dell’avanzare della desertificazione.” – James DeMeo, PhD Orgone Biophysical Research Lab Greensprings, Ashland, Oregon, USA

giovedì 11 febbraio 2010

La via




Qualsiasi via...


Qualsiasi via è solo una via,

e non c'è nessun affronto,

a sé stessi o agli altri,

nell'abbandonarla

se questo è ció che il tuo cuore ti dice di fare.

Esamina ogni via con accuratezza e con ponderazione.

Provala tutte le volte che lo ritieni necessario.

Quindi poni a te stesso,

a te stesso solamente

una domanda.

Questa via ha un cuore?

Se lo ha, è una via buona.

Se non lo ha non serve a niente

(Carlos Castaneda)

mercoledì 10 febbraio 2010

Ginnastica per i piedi


Fare il burro in casa

di Anna Amalia





I grassi sono importanti per l'alimentazione umana, per il loro apporto di calorie e vitamine. I grassi sono di origine animale (burro, strutto, lardo, sego ecc) o vegetale (olio di oliva, di semi, margarina).
Tra quelli di origine animale il più "nobile" è il burro perché ha il pregio di contenere vitamina D necessaria per lo sviluppo dei denti e delle ossa e della vitamina A che favorisce la crescita e difende dalle infezioni. Per questo è indicato nell'alimentazione dei bambini.
Se crudo è più digeribile.
Non è complicato da realizzare in casa. Occorre solo del buon latte fresco e molta attenzione nel seguire il procedimento.
Naturalmente, come tutti i prodotti fatti in casa, è privo di conservanti e quindi facilmente deperibile, per cui c'è bisogno di grande cura nella conservazione.
Può essere aromatizzato in vari modi, e accompagnare in maniera originale e sofisticata le varie portate.

COME FARE IL BURRO

Per fare il burro ci vuole un buon latte intero, fresco, appena munto e quindi non sottoposto ad alcun trattamento o manipolazione.
Si lascia riposare in un recipiente coperto in ambiente fresco per 24 ore, poi si esegue la scrematura, togliendo con un cucchiaio la panna che si sarà formata in superficie.
La panna così raccolta va messa in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Per circa mezz'ora si deve agitare il recipiente, e si vedrà, alla fine che il latticello si sarà diviso dal burro.
Si filtra attraverso una garza, e si elimina il latticello. Con le mani, si lavora il burro e gli si dà la forma voluta, magari con uno stampo.
Il latticello rimasto può essere utilizzato come bibita dissetante, con blando effetto lassativo, o come base per minestre.
Si può ottenere il burro anche partendo dalla panna liquida fresca del supermercato.


COME CONSERVARE IL BURRO FATTO IN CASA

Come già detto, essendo privo di conservanti, è facilmente deperibile.

- conservazione a freddo: va messo in un contenitore profondo e stretto e compresso con un cucchiaio bagnato, dopodiché si capovolge il contenitore e va scolata l'acqua rimasta. Si avvolge strettamente in carta forno e si conserva in frigo

- conservazione a caldo: si mette il burro in una pentola d'acciaio ben asciutta, su fiamma vivace e si fa fondere. Aspettare che dopo aver prodotto schiuma risulti limpido omogeneo e di colore giallo oro. A questo punto si elimina la schiuma e si fa intiepidire. Si filtra e si versa in appositi contenitori di coccio o stampini, si copre con carta oleata e si mette in frigo.






Per conservare il burro aromatizzato utilizzate preferibilmente vasetti di vetro con tappi a chiusura ermetica: Prima di tutto comprimete bene con un cucchiaio bagnato e poi capovolgete il contenitore per far colare l'acqua superflua e prima di chiudere il barattolo versate un filo d'olio sulla superficie del burro.



BURRO AL TARTUFO
Si fa fondere in un pentolino 200 g di burro, si trita sottilissimamente un tartufo, quindi si versa il tartufo nel burro fuso e si mescola bene. Si fa raffreddare e si cola in una formetta di terracotta. Si conserva in frigo.

BURRO ALLE ERBE AROMATICHE
Con una mezzaluna ridurre in polvere una foglia di lauro, una manciata di salvia, un rametto di rosmarino, un po' di origano. Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso e aggiungetevi le erbe così tagliuzzate. Conservate in frigo

BURRO AI GAMBERETTI
Scottate in acqua salata per qualche minuto 150 g di gamberetti. Sgocciolateli e lasciateli raffreddare. Mettete in un frullatore 100 g di burro e i gamberetti. Frullate per qualche attimo poi passate al setaccio. Dategli la forma di un pesciolino e tenetelo in frigo fino al momento dell'uso.

BURRO ALLA SENAPE
Mettete in un frullatore 100 g di burro e 50 g di senape. Frullate fino ad ottenere una spuma morbida e ben montata. Tenetelo in frigo fino al momento dell'uso.

BURRO AL PROSCIUTTO COTTO
Mettete in un frullatore 100 g di burro e 200 g di prosciutto cotto. Frullate per qualche attimo poi passate al setaccio. Tenetelo in frigo fino al momento dell'uso.

BURRO ALLE UOVA
Lavorate 100 g di burro con tre tuorli di uova sode, un pizzico di pepe ed un cucchiaio di maionese. Amalgamare fino ad avere un composto cremoso. Conservate in frigo.

BURRO ALLA PAPRIKA
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi della paprika a vostro piacimento, facendola incorporare bene al burro. Conservate in frigo.



Graziana consiglia:
Per le tartine ottime le ricette dei burri composti che spalmerai su delle fette di pan carrè al quale avrai tolto la crosta. Quindi: spalmi su una fetta ricopri con un'altra a mo' di panino. Li impili e li copri con pellicola. Li metti in frigo e, meglio se il giorno dopo quando il pane si è un po' rassodato (consigliano di farli addirittura con il pan carrè di due giorni perchè più compatto!) li tagli prima a diagonale( in questo modo si formano 4 triangoli) e poi i triangoli ancora a metà. Ne risultano dei bocconcini sfiziosi e buonissimi.
Il burro composto oltre che un complemento prezioso per le tartine i canapè e tanti antipasti freddi è un condimento ideale: sciolto, lo si spennella sui cibi alla griglia e lo si aggiunge a zuppe e a salse. Dopo averlo lavorato, il burro si può conservare arrotolandolo in un foglio di alluminio. Si ottiene così un piccolo panetto che si conserva in frigo o in congelatore.

BURRO ALL'ACCIUGA di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 4 alici dissalate tritate (o pasta di acciughe) qualche goccia di limone.

BURRO AL TONNO O SALMONE di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 50 gr di tonno o salmone affumicato tritato e ben lavorato con una forchetta, qualche goccia di limone, 1 pizzico di sale.

BURRO ALL'ERBA CIPOLLINA di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 10 gr di erba cipollina tritata 1 pizzico di sale, qualche goccia di limone, pepe. A questo burro si può aggiungere anche ½ scalogno tritato.

BURRO ALL'ASTICE O AL GRANCHIO di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 50 gr di gamberetti o astice o granchio, lavorati con una forchetta, 1 pizzico di sale, qualche goccia di limone.

BURRO ALLE MANDORLE di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 60 gr di mandorle tritate finemente.

BURRO ALLA PETRONILLA di Graziana
Lavorate 100 g di burro col cucchiaio di legno fino a che diventa cremoso ed aggiungetevi 2 acciughe dissalate, 20 gr di capperi, 6 olive verdi, 2 gherigli di noce tritati finemente, ½ cucchiaino di curry.

lunedì 8 febbraio 2010

Sempre per S. Valentino!

Facile veloce e di effetto!

domenica 7 febbraio 2010

Itaca (Kostantin Kavafis)




Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

sabato 6 febbraio 2010

lingua sibilata Silbo Gomero


Il silbo gomero (propriamente "fischio di La Gomera") è un linguaggio fischiato praticato da alcuni abitanti dell'isola di La Gomera. In passato veniva utilizzato dai pastori per comunicare attraverso i burroni fino ad alcuni chilometri di distanza. Creato dai primi abitanti dell'isola si è diffuso in modo minore anche nelle altre isole occidentali dell'arcipelago delle Canarie, e tuttora qualche residuo è noto anche nell'isola de El Hierro. Il linguaggio impiega otto suoni, quattro di questi indicati come vocali, gli altri quattro come consonanti. In questo modo si possono esprimere all'incirca 4000 concetti (parole). Per variare i suoni si mettono le dita in bocca, ed una o entrambe le mani vengono utilizzate per amplificare il suono, a modo megafono.
Uno studio realizzato nel 2005 dall'Universidad de La Laguna indica che a livello cerebrale il processamento del silbo avviene alla stessa maniera del linguaggio parlato, ovvero vengono utilizzate le stesse aree linguistiche. Dato il pericolo di una sua scomparsa, dovuta allo sviluppo dei sistemi di comunicazione e dal fatto che l'attivita dove veniva maggiormente impiegato, la pastorizia, stava scomparendo, il governo canario promosse la sua conservazione dichiarandolo patrimonio etnografico delle Canarie nel 1999. Attualmente nelle scuole di La Gomera un corso di silbo è proposto agli alunni in modo facoltativo.
Sostieni la candidatura del Silbo Gomero a Patrimonio culturale dell'UNESCO
Il governo locale di La Gomera ha fatto richiesta affinché il Silbo Gomero venisse incluso nel patrimonio culturale dell'UNESCO.

http://www.busuu.com/silbo

giovedì 4 febbraio 2010

Contro San Valentino




incollato e copiato da:
http://paperogaedintorni.wordpress.com

Geremiade misogina contro San Valentino


Andare sul sito per leggere

San Valentino






Storia della festa di San Valentino - lupercalia di Lupercus
LA LEGGENDA DI SAN VALENTINO

Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la fertilità, è all’origine di questa festa degli innamorati.

Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L’anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.

Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo “degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.

LA STORIA DI SAN VALENTINO

A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato.

La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” nell’amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d’addio: “dal vostro Valentino,” una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.


Telo do io..... il bacio di dama .. peruginaaaaaa!!!
Come la mettiamo con le tradizioni neh?

martedì 2 febbraio 2010

Quale realtà?

Finnegans Wake, nella sua concezione e nella sua forma concreta, è uno dei libri più audaci che siano mai stati scritti. Finnegans Wake è un tentativo parallelo di rendere poeticamente i sogni visionari e le sensazioni semi-conscie di un singolo individuo durante il sonno di una notte.

Edmund Wilson



Lyrics to Finnegan's Wake :
Alfa beta gamma delta
Sotto il ponte di Eraclito
Dove passava il fiume mi bagnai le mani e l’abito.
Eins zwei drei vier
Ascriverò il mio nome
Nell’albo d’oro dei pazzi sul palcoscenico dell’errore.
Perché tutto si dice e perché tutto si fa
Senza sapere il perché senza sapere come
Perché a tutto si crede e perché a nulla si crede mai
Barcolliamo fra falsi miti e uomini in malafede.
James tell me
What do you want to say
With your book Finnegan’s wake.
Così in basso come in alto
La legge di Trismegisto
L’ermete che dall’Egitto segnava le stelle sul registro.
Più diviso meno per
Io amo la matematica
Perché lei non giudica i miei pensieri sulla genetica.
Perché viviamo nell’era della divina apparenza
Della ferita profonda inferta al sole della coscienza.
Perché tutto ci piace e tutto ci assottiglia
E ci riduce al prezzo incollato sul tappo della bottiglia.
Perché viviamo al guinzaglio dell’indifferenza
Dei tabulati dei grafici in borsa e dei capricci della scienza.
Gente di Praga e Dublino
È forte l’odore del vino
Il sole tramonta a Sion
Due minuti più tardi che a Riom.
Sonno risveglio la quiete
Il pino la quercia l’abete
Der starke Geruch von Most
I go quickly to the silly Post
And I get lost.

lunedì 1 febbraio 2010

regalo di Luz

Quelli che non sentono questo Amore trascinarli come un fiume,
quelli che non bevono l'alba come una tazza di acqua sorgiva
o non fanno provvista per il tramonto,
quelli che non vogliono cambiare
lasciateli dormire

(Jalaluddin Rumi)

Sabbia....

Chiuderei con questo per oggi

Riprendiamoci subito.....

Stamane ci vuole!!!!!

domenica 31 gennaio 2010

Poesia raccolta dalla mia amica che "non ESISTE"






Le lettere smarrite


Per favore, non recuperate le lettere smarrite.

Lasciate la busta accanto al tronco dell’albero,

sotto un’anonima pietra, o a rotolare nei giardini.

Ci sono lettere che si scrivono perché non arrivino,

perché dall’altro lato della voce diffidino di tutto,

perché esista una seconda lettera, esplicita e inutile.

Ciò accade con l’assenso di tutti,

con soprassalti premeditati e complicità.

Sono mesi, anni, di matematica innocenza.

In quelle lettere si confessava tutto,

si annunciavano pericoli che poi la pioggia ha ammorbidito;

in quelle lettere c’erano poscritti che premonivano

sul fatto che sarebbero andate smarrite.

La loro vera destinazione era il silenzio,

le erbacce al bordo dei letti,

le ragnatele sui davanzali,

le nuvole sul volto.

Definitivamente,

dall’altro lato della voce non l’aspettavano.

Lasciatela accanto all’albero,

sotto un’anonima pietra,

a rotolare nella memoria del felice mittente.

Alexis Diaz Pimienta

sabato 30 gennaio 2010

Impressionante!!!

Fibonacci Gauge


Ha costruito un misuratore di Fibonacci . La sagoma mantiene una quota consatnt di 1:1.618 tra i punti. È usato per determinare visivamente accattivanti dimensioni proporzionali. Me lo voglio proprio costruire!!

Sezione aurea

vai al link cambusa Leggere leggere leggere

DUE CUORI , DUE BATTITI





L'illogica allegria (Giorgio Gaber)

Da solo lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino...
a volte spengo anche la radio
e lascio il mio cuore incollato al finestrino...

Lo so del mondo e anche del resto,
lo so che tutto va in rovina...
ma di mattina, quando la gente dorme
col suo normale malumore,
può bastare un niente,
forse un piccolo bagliore,
un'aria già vissuta, un paesaggio, che ne so...

E sto bene...
sto bene come uno che si sogna...
non lo so se mi conviene
ma sto bene, che vergogna...
Io sto bene...
proprio ora, proprio qui...
non è mica colpa mia se mi capita così...

E' come un'illogica allegria
di cui non so il motivo, non so che cosa sia...
E' come se improvvisamente
mi fossi preso il diritto
di vivere il presente...

Io sto bene...
na na na na na na na
questa illogica allegria
proprio ora, propio qui...

Da solo lungo l'autostrada
alle prime luci del mattino...

PRESSIONE BASSA DI G.GABER
http://www.youtube.com/watch?v=J1jwBo5lMOk

( PURTROPPO QUESTA PER SENTIRLA DOVETE ANDARE SU YOUTUBE)


Purtroppo ogni mattina
mi sveglio
è ovvio, sto già incominciando a odiare
un po’ il mondo.
La luce mi nuoce
c’ho male alle ossa
tra l’altro
ho la pressione bassa.

Schiaffeggio controvoglia
la sveglia
mi alzo e vado a pisciare
di pessimo umore.
Da anni la scena
è sempre la stessa
per forza
ho la pressione bassa.

Oltre a tutto dev’essere festa
vorrei essere come una talpa
che vegeta e basta.
Ma lo specchio del bagno
è spietato e mi attende
non c’è niente di meglio
di un uomo in mutande.

C’ho l’ansia. C’ho l’ansia. C’ho l’ansia. C’ho l’ansia.

Devo dire
non c’è neanche un piacere
che mi può sublimare.
Forse un grande amore
in barca a vela
nei mari del Sud.
Soli nella natura
lei era Eva ed io Robin Hood.

Mentre invece son qui
in via Pacini
mamma mia, come sono malato
c’ho tanti problemi.
Sono pallido e grigio
neanche al mare miglioro
non divento dorato
tutt’al più grigio scuro.

C’ho l’ansia. C’ho l’ansia. C’ho l’ansia. C’ho l’ansia.

C’ho anche un sacco di cose arretrate
devo fare di tutto
quasi quasi la cosa migliore
è tornarsene a letto.

Domenica mattina
che pena
sdraiato mi sento pesante
e penso alla gente
che compra le paste
che ascolta la Messa
anche il mondo
ha la pressione bassa.

Perchè sentirsi in colpa se si riesce ad essere felici anche quando tutto intorno a te va a rotoli?
Non ti preoccupare, hai sempre qualcuno con la pressione bassa che mette alla prova la tua capacità di sintonizzarti con la gioia.
E.... come dice la mia amica che non esiste ........
"il motivo per cui si verifica l'una o l'altra variabile dipende sempre dagli altri e non da me, ed è questo il meccanismo da schiodare.

mercoledì 27 gennaio 2010

FENOMENOLOGIA DEI SISTEMI UMANI






"Metà del tuo essere è fatto di tua madre e metà di tuo padre. Sei qui per causa loro: se non ci fossero loro, non ci saresti tu. In un certo senso, tutto quello che ti succede è grazie a loro... Di ciò si deve diventare consapevoli. (...)
Perciò devi sentirti grato di qualunque cosa abbiano fatto (...) I tuoi genitori saranno sempre le tue fondamenta - perciò non dimenticarti delle tue fondamenta, tutto qui".(Osho)

Costellazioni familiari e strutturali


Leggi alla base di un corretto funzionamento di un sistema
Bert Hellinger, “padre” delle costellazioni sistemiche in questa forma, nella sua ricerca si è imbattuto in civiltà “primitive”che non sviluppano malattie mentali. Nel corso della sua indagine, ha scoperto la potenza di alcune leggi arcaiche, che reggono il sano funzionamento di un sistema umano. Ha scoperto l’importanza del giusto posto e del giusto riconoscimento di ogni membro all’interno del sistema. Queste leggi non sono nella coscienza degli individui.

Esse sono:
la legge dell’ordine
la legge dell’appartenenza
la legge dell’equità

Quando una di queste tre leggi o più di una viene violata, un qualche membro del sistema, anche in generazioni successive, vivrà una vita difficile e problematica..

Hellinger ha scoperto che le esclusioni dal sistema, ad esempio, hanno un’influenza pesante sui destini dei membri successivi: qualcuno nelle generazioni successive ricorderà l’escluso o porterà tutto il peso del segreto, vivendo una vita infelice o contrassegnata da accadimenti inspiegabilmente difficili o da malattie.
Quando i rapporti familiari vengono esplorati e compresi, è possibile staccarsi dalla propria famiglia e sentirne la forza alle spalle.

Una volta che si è riconosciuto il legame esistente con la propria famiglia, e se ne sono viste e condivise chiaramente le responsabilità, ci si sente alleggeriti e ci si può dedicare completamente a se stessi, non più oppressi e prigionieri del passato.”

http://www.psicolinea.it/g_t/Costellazioni_sistemiche_e_psicosomatica.htm

martedì 26 gennaio 2010




E' una delle storie più bizzarre che abbia mai sentito, eppure non smette di affascinare.

E' la storia di Edward Leedskalnin, un uomo comune, nato in Lettonia alla fine del secolo, nel 1887.


Trasferitosi prima in Europa e poi in America all'età di 30 anni, dopo una delusione amorosa, decise di cimentarsi in una impresa assurda: costruire un intero castello da solo, e in poco tempo, per fare colpo su una donna. Nel suo terreno di circa 10 acri, vicino a Florida City, costrui in soli 3 anni una monumentale struttura che esiste ancora oggi, senza che nessuno abbia mai saputo quali tecnologie furono usate da un uomo che pesava soltanto 52 chili !

Le immagini di Coral Castle - così si chiama questo luogo fantastico, oggi ereditato da una famiglia dell'Illinois, dopo la morte di Leedskalnin, avvenuta nel 1953 - rendono bene l'idea di cosa sia questa costruzione: una struttura megalitica composta di blocchi pietrosi, ognuno dei quali pesanti diverse tonnellate.

Come fece l'uomo a spostarli da solo, senza ricorrere ad aiuti esterni ? Circolarono e circolano, le spiegazioni più stravaganti: dall'uso di palloni ad idrogeno per sollevare i blocchi, all'utilizzo di contro-campi magnetici in grado di attenuare la forza di gravità... Insomma, un gran pasticcio.

Di sicuro si sa soltanto che il laborioso lettone aveva studiato a lungo le tecniche costruttive degli antichi egizi e maya.

Fatto sta che il suo segreto a quanto pare, Leedskalnin se l'è portato nella tomba.

Per saperne di più ( e per vedere le splendide foto di Coral Castle) clicca qui:http://coralcastle.com/home.asp

Guardate il cubo!


Insane Cube Illusion - Watch more Funny Videos

Mi fa ricordare uno dei pensieri leopardiani, dove gli uomini si alleviano la vita attraverso le solide illusioni che la natura gli da , rendendoli capaci di virtù e grandezza.

Il Viaggiatore

Il viaggio non è l'emozione di attimi pericolosi
il viaggio è la gioia del tempo
pericolo è stare rinchiusi

Direzione casuale, non prevede sosta
chi viaggia odia l'estate
l'estate appartiene al turista

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento.


Mischiare presente e ricordi, le strade possibili fatte
fu forse salsedine o neve
fu forse ponente o levante

L'amore lasciato sospeso, qualcuno ne approfitterà
ma questo riguarda il ritorno
remota possibilità

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Se impari la strada a memoria non troverai certo granché
se invece smarrisci la rotta
il mondo è lì tutto per te

Paese significa storia e storia significa lingua
impara la tua direzione
da gente che non ti somiglia
impara la tua direzione
da gente che non ti somiglia

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perché di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Questo è un regalo della mia amica che non esiste
Per fortuna la conosco!

lunedì 25 gennaio 2010

Lo Sapevate che......


Le lastre di Chladni [modifica]




Il più famoso degli studi di Ernst Chladni fu l'invenzione di un metodo per dimostrare i vari modi di vibrare di una superficie meccanica di forma regolare od irregolare. Egli, negli ultimi anni del XVIII secolo, realizzò alcuni esperimenti sugli effetti delle vibrazioni impartite a lastre di vetro ricoperte di sabbia finissima. Questa tecnica consiste nel far vibrare le lastre con un arco di violino, la sabbia di cui sono cosparse le lastre si allontana dalle zone di maggiore vibrazione (ventri), raggruppandosi in curiose figure (le figure di Chladni) in prossimità di punti della lastra che si creano laddove la si tocchi. In questi punti, detti punti nodali, la ampiezza della vibrazione è virtualmente nulla. Chladni verificò che a uguali figure corrispondevano uguali suoni, ma che non accadeva l'effetto contrario.



Chladni osservò inoltre che:
Ogni ventre è separato da un altro ventre tramite una linea nodale.
La lastra vibra diversamente al variare del modo di eccitazione. Fissando più punti si ottengono figure più complesse poiché maggiori sono le linee nodali.
La posizione delle linee nodali muta al variare della forma delle piastre, delle loro dimensioni, dal modo in cui esse vibrano e dalla frequenza.
Più è acuto il suono della vibrazione tanto maggiorni sono le linee nodali che una stessa piastra produce.
Le linee nodali si caratterizzano per la simmetria. La stessa piastra posta in vibrazione nelle medesime condizioni riproduce sempre le stesse linee nodali.
Si può quindi enunciare la presente legge: "Per piastre dello stesso materiale, della stessa forma e che producono le stesse figure di Chladni, le frequenze di vibrazione sono direttamente proporzionali al loro spessore e inversamente proporzionali alle loro superfici".
Oggi lo stesso effetto si ottiene ponendo un altoparlante sotto la lastra. Questa tecnica è attualmente utilizzata per la progettazione e la costruzione di strumenti come il violino, la chitarra, la viola ed il violoncello.

Dopo tutta sta roba de acqua de sale viene da pensà... e fu il Verbo o.... butta la pasta che tengo fame?
Dipende da che parte ti trovi ....quale rebigo della realtà :-P

MASARU EMOTO




Il nostro corpo è composto da acqua, almeno per più della metà, anche se questa è distribuita in modo non uniforme.
Direi che convenga pensare bene e non stonare quando si canta sotto la doccia!!!!! ;-)

MANTRA SONICI DAL Blog di ANDREA DORIA

I Mantra sonici di riequilibrio per stato Theta*Alpha
la parola Musica deriva dal greco Musa. Le 9 muse erano le sorelle celesti che presiedevano al canto, alla poesia, alle arti e alle scienze.
- ritmi cosmici: sono sempre multipli, sottomultipli o somme di 9
- 12 segni dello zodiaco, 12 mesi dell'anno, 12 sali omeopatici, 12 apostoli, ecc...
- Il numero 5 è portatore del simbolismo dell'uomo, dell'orizzontalità, della materia, della base delle cose (5 Principi, 5 sensi, 5 dita, ecc...)
- 5 vertebre sacrali (3+2), 5 lombari, 12 dorsali e 7 cervicali
- anno astronomico (tempo per intero giro di precessione): 25920 anni terrestri
- durata del mese astronomico: 2160 (25920:12)
- numero respirazioni di un uomo in un giorno (una rotazione terrestre): 25920
- durata giorno astronomico: 72 anni terrestri (2160:30)
- codice universale della simbologia ancestrale: 72
- ore di tempo necessarie per distacco spirito-materia (fase di decesso): 72
- Il numero 7 esprime il simbolismo della spiritualità, del divino, di ciò che è elaborato...
- 7 gradi della gamma tonale, 7 note musicali, 7 chakra, 7 pianeti, 7 colori dell'arcobaleno, ecc...
- numero-simbolo dell'individuo che si manifesta (mesi concepimento): 9 (7+2)
- ritmo respiratorio (respirazioni medie umane al minuto): 18 (9x2)
- ritmo cardiaco (battiti del cuore): 72 (9x8)
- percentuale di acqua nel corpo umano: 72 (9x8)
- percentuale di acqua sulla Madre Terra: 72 (9x8)
- numero sacro vedico e tibetano: 108 (9x12)
- druidico, labardico e "LA" originale: 432 (9x48)
- numero sacro dell'Asia meridionale: 504 (9x56)
- numero dell'apocalisse: 666 (9x74)
- grado dello zodiaco: 72 anni (9x8)
- frequenza vibratoria della luna: 216 (72x3)
- vibrazione e risonanza terrestre: 8 (7,83) Hertz corrispondenti alle onde alpha
- numeri pitagorici: 72 e 10

"....Solo quando un viaggiatore ha raggiunto la meta puo' buttare via le sue mappe. Durante il viaggio, egli trae vantaggio da ogni utile scorciatoia. Gli antichi "rishi" scoprirono molte vie per abbreviare il periodo dell'esilio umano nell'illusione. .."
E, nel nostro caso, i "rishi" della scienza moderna ci danno una di queste scorciatoie:
"l'utilizzo rigenerante delle onde Alpha e Theta cerebrali."
Questo scritto ripercorre i lunghi e seri studi scientifici, seguiti, sino ad oggi, sulle emissioni cerebrali umane e sul loro utilizzo, da parte della medicina psico-somatica odierna.
Vorrei aggiungere che - utilizzando tali frequenze - vi troverete - ne' piu', ne' meno - a che fare con "l'essenza vera e propria" del potere dei mantra.

Tutto e' suono. E tutto influenza e viene influenzato dalla propria natura: che e' suono.
Chi, tra di noi, non passa momenti di melanconia, di tristezza, di sfiducia?...
In quel momento, i neuroni del nostro cervello si trovano sottoposti a distonie ed irregolarita' vibratorie, nei loro circuiti elettromagnetici.

Che lo vogliamo, oppure no, con l'ascolto delle onde soniche le nostre onde cerebrali saranno "costrette" a sincronizzarsi, nuovamente, sulla giusta pulsazione.
Ascoltando allora, ogni nostro neurone - per il noto fenomeno scientifico della "risonanza" - si "riadatterà" al ritmo che gli viene proposto: quello delle onde "Alpha e Theta"
Ma, non solo. Quando cesseremo di ascoltare tale musica, e torneremo alle nostre usuali occupazioni, le nostre cellule cerebrali conserveranno (abbastanza a lungo) - sempre che lo vogliamo, oppure no - quel ritmo di serenita' e di armonia, appartenente alle onde Alpha.
Il loro mantra e', qui, alla nostra immediata portata con la possibilita' che abbiamo di alleviare il passo di molte dure, nostre giornate!

LE ONDE CEREBRALI

Nel corso della nostra vita quotidiana tutti noi sperimentiamo diversi "stati di coscienza". Per esempio, nell'arco di una giornata, tra la luce del mattino e il buio della notte, ci muoviamo da uno stato ordinario di veglia ai diversi stadi del sonno.

Ma anche gli stati di coscienza "straordinari" fanno parte della nostra comune esperienza: quando ci sentiamo particolarmente "creativi", insolitamente "intuitivi", eccezionalmente "lucidi", profondamente "rilassati".

Ordinari, o straordinari che siano, tutti gli stadi della nostra coscienza sono dovuti all'incessante attivita' elettrochimica del cervello, che si manifesta attraverso "onde elettromagnetiche": le onde cerebrali, appunto.

La frequenza di tali onde, calcolata in 'cicli al secondo', o Hertz (Hz), varia a seconda del tipo di attivita' in cui il cervello e' impegnato e puo' essere misurata con apparecchi elettronici. Gli scienziati suddividono comunemente le onde in "quattro bande", che corrispondono a quattro fasce di frequenza e che riflettono le diverse "attivita' del cervello".

Onde Beta

Hanno una frequenza che varia da 13 a 30 Hz e sono associate alle normali attivita' di veglia, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. Le onde beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attivita' di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda. Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l'esecuzione rapida di azioni. Nei momenti di stress o di ansia le beta ci danno la possibilita' di tenere sotto controllo la situazione e dare veloce soluzione ai problemi.

Onde Theta

La loro frequenza e' tra i 3 ed i 8 Hz e sono proprie della mente impegnata in attivita' di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la meditazione profonda. Il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioe', quando si sogna). Nelle attivita' di veglia le onde theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacita' immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creativita' e alle attitudini artistiche.

Onde Alpha
Hanno una frequenza che varia da 7 a 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile, ma rilassata. La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni, o sul raggiungimento di uno stato meditativo leggero. Le onde Alpha dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell'attività cerebrale di chi è impegnato in una seduta di meditazione, yoga, taiji.

Onde Delta

Hanno una frequenza tra 0,1 e 3 Hz e sono associate al piu' profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle proprie della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell'abbandono totale. In questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autogenerazione e di autoguarigione.

Il fenomeno della risonanza

Nel 1665 il fisico e matematico olandese Christiian Huygens, tra i primi a postulare la teoria ondulatoria della luce, osservo' che, disponendo a fianco e sulla stessa parete due pendoli, questi tendevano a sintonizzare il proprio movimento oscillatorio, quasi "volessero assumere lo stesso ritmo". Dai suoi studi deriva quel fenomeno che oggi chiamiamo 'risonanza'. Nel caso dei due pendoli, si dice che uno fa risuonare l'altro alla propria frequenza. Allo stesso modo e per lo stesso principio, se si percuote un diapason, che produce onde alla frequenza fissa di 432 Hz (natural tuning o accordatura naturale), e lo si pone vicino a un secondo diapason "silenzioso", dopo un breve intervallo quest'ultimo comincia anch'esso a vibrare. La risonanza puo' essere utilizzata anche nel caso delle onde cerebrali. Studi che si sono serviti dell'elettroencefalogramma hanno mostrato un' evidente correlazione tra lo stimolo che proviene dall'esterno e le onde cerebrali del soggetto in esame. Inizialmente, le ricerche in questo campo utilizzavano soprattutto la luce; poi, si e' passati ai suoni ed alle stimolazioni elettromagnetiche. Cio' che si e' osservato e' che se il cervello e' sottoposto a impulsi (visivi, sonori o elettrici) di una certa frequenza, la sua naturale tendenza e' quella di sintonizzarsi. Il fenomeno e' detto 'risposta in frequenza'. Per esempio, se l'attivita' cerebrale di un soggetto e' nella banda delle onde beta (quindi, nello stato di veglia) e il soggetto viene sottoposto per un certo periodo a uno stimolo di 10 Hz (onde Alpha), il suo cervello tende a modificare la sua attivita' in direzione dello stimolo ricevuto.
Il soggetto passa dunque ad uno stato di rilassamento proprio delle onde Alpha.

I due emisferi cerebrali

Il cervello umano e' suddiviso in due emisferi:

Destro:
- sintetico (comprende l'insieme delle parti), concreto, spaziale (coglie le relazioni nello spazio), intuitivo (usa sensazioni e immagini), analogico (usa le metafore), irrazionale, olistico (percepisce le strutture di assieme), atemporale e non-verbale. E' la sede delle attivita' creative, della fantasia.

E sinistro:
- E' analitico (comprende i dettagli), astratto (giunge all'interno, partendo dal dettaglio), lineare (lavora in ordine sequenziale), Logico, numerico, razionale, simbolico, temporale, verbale. E' la sede di - di tutte quelle attivita' che coinvolgono il linguaggio, la scrittura, il calcolo.

I due emisferi sono uniti da una lamina orizzontale di fibre nervose, il cosiddetto "corpo calloso". Ogni emisfero ha competenze proprie: l'occhio sinistro, l'orecchio sinistro e tutta la parte sinistra del corpo sono connesse all'emisfero destro; l'occhio destro, l'orecchio destro e tutta la parte destra del corpo sono connesse all'emisfero sinistro.I due emisferi, poi, funzionano in modo diverso; elaborano, cioe', tutti i processi informativi, secondo modalita' distinte. Per come si e' finora strutturata, la nostra società da' una maggiore rilevanza alle modalita' di pensiero dell'emisfero sinistro, tanto che fino a poco tempo fa i neurologi definivano "minore" l'emisfero destro. Ma, una visione piu' bilanciata delle due componenti, un maggiore equilibrio tra le funzioni, una armonia tra razionalita' e fantasia e' ciò che, oggi, forse, l'umanita' necessita con piu' urgenza. Uno strumento semplice ed efficace per riequilibrare il potere dei due emisferi cerebrali e' il suono. Come abbiamo visto, ogni attivita' cerebrale emette onde particolari, che possono entrare in risonanza con le onde sonore esterne. In questo modo il cervello viene 'veicolato' attraverso il suono, stimolato a sintonizzarsi su una frequenza (e quindi sull'attivita' cerebrale che le corrisponde), portato a funzionare come un insieme.

(con estratti di Flavia Vallega*Crystael e Luca*Azrael (myspace OMega Concert) e Marco Stefanelli www.amadeux.it e induzione Onde Alfa di Guido da Todi www.guruji.it